mercoledì 19 novembre 2014

LA LETTERA DEI CANI DI CARAGLIO (CUNEO): FATECI ANDARE AL PARCO

L'originale missiva inviata da un nostro lettore

LA LETTERA DEI CANI DI CARAGLIO (CUNEO): FATECI ANDARE AL PARCO

"Salve, siamo un gruppo di cani che abitano in un medio Comune del cuneese con circa seimila abitanti". Non ci crederete, ma questa lettera l'hanno scritta alcuni cani di Caraglio (Cuneo). Sia chiaro: ovviamente i loro proprietari. Ma la missiva che abbiamo ricevuto è firmata da "Kira, Noè, Fidel, BoboCalli, Maia, Akira, Sid e altri amici a quattro zampe che ogni tanto passano di lì". Qual è il problema? Come ci ha spiegato un nostro lettore, il proprietario di Kira, che ha avuto questa idea originale, da inizio novembre, l'amministrazione comunale della cittadina piemontese hanno affiso all'ingresso al parco di San Paolo, in centro, un cartello con la scritta "Divieto di accesso ai cani".

Torniamo alla lettera dei quattrozampe: "Ovunque si sente parlare di come pian piano la gente si stia abituando alla nostra presenza e ci lasci entrare con piacere nei bar, nei negozi, nei supermercati ecc. A noi succede l'opposto. Ogni sera i nostri proprietari, che di giorno lavorano, ci portano a sgambare e a giocare tra di noi in un parco al centro del paese. Il parco di San Paolo è proprio un bel posto". E poco più avanti si legge: "Alla sera, magicamente, nel parco non c'è più nessuno e allora arriviamo noi con i nostri proprietari, le nostre palle, i nostri bastoni e tanta voglia di stare insieme. Ad onor del vero, i nostri proprietari hanno da sempre volutamente ignorato il cartello che diceva 'Cani al guinzaglio'. Anche perché non c'è altra possibilità: tutti i parchi ci sono vietati! Poi, da un momento all'altro, compare un secondo cartello: 'Vietato introdurre i cani'. Ma il parco non è recintato e i nostri proprietari adesso non lo possono più attraversare neanche per andare a prendere l'acqua al distributore pubblico, pena la multa di 100 euro. Ma possibile che il Comune si arroghi il diritto di toglierci tutti i parchi cittadini".

Nella lettera si trova poi scritto: "Quando uno dei nostri umani è andato a chiedere dove, secondo il Comune, si dovrebbe portare a sgambare un cane, la risposta è stata: 'Portateli al castello'". E qui sorgerebbero ulteriori problemi per i proprietari, stando alla missiva: "Dista dal centro cittadino solo due chilometri in salita (per noi non sarebbe un problema, ma i nostri umani non ce la possono fare e non hanno tutto questo tempo durante la settimana)". E non solo: "Ah, dimenticavamo, di sera la strada è priva di illuminazione pubblica e dicono che ci sono i drogati".

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